TACHIS Franco

Franco TACHIS

Note biografiche

Come si usava in quei tempi, sono nato in casa, il 19  Settembre del 1941,  annata di guerra e periodo in cui non si buttava via nessuno (ecco il perché sono ancora qui a rompere!). A tre anni ho dovuto, insieme a tanti altri, frequentare l’Asilo dalle Suore dell’Amaretti fino ad arrivare alle Scuole Elementari. Sin da piccolo ho avuto una forte attrazione verso tutti gli animali e una forte curiosità sulla natura e tutto ciò che fa parte del creato. Finita la 1° Elementare alla “Gaidano” ho subito iniziato quello che, amorevolmente io definisco “il liceo cornuto” che, come per quasi tutti noi bambini, per quei tempi voleva dire aiutare, nel nostro piccolo, nei lavori agricoli come condurre le mucche al pascolo, accudire i vitellini, guidare  le mucche al traino dei carri carichi di fieno, grano ecc. Le difficoltà ed il volume del lavoro aumentavano nel tempo gradualmente in proporzione all’età e alla struttura fisica. La “terribile” annata del 1954 (abbondanti piogge e grandine da maggio a settembre con gravi danni ai raccolti), spinse noi piccoli contadini a cercare altre strade. Essendo attratto dalla meccanica motoristica, oserei dire in modo quasi viscerale, decisi di andare come apprendista da qualche artigiano per imparare il nuovo mestiere; informai mio padre della mia decisione, temendo una delle sue sfuriate; invece si limitò a dire “va bene purché a casa si faccia tutto lo stesso come prima”; anzi, con mio stupore, chiese lui personalmente alla Ditta Cavagliato di accettarmi e, devo ammettere, che lì imparai molto dal lavoro d’officina, cose poi essenziali durante il mio percorso di vita. Alcuni anni dopo entrai negli stabilimenti FIAT di Carmagnola appena aperti come meccanico motorista e con il “capolavoro” ottenni la qualifica al 2° livello come manutentore dei mezzi di sevizio interni ed esterni. In quel periodo, facendo i tre turni in fabbrica, avevo del tempo disponibile e, su consiglio di don Nicola Fissore, decisi di frequentare le lezioni come privatista per conseguire il diploma di 3° media (le famose 150 ore) insieme ad altri miei concittadini. Superato facilmente questo piccolo ostacolo, decisi di iscrivermi ai corsi serali triennali di una nota scuola di Torino per ottenere il famoso “pezzo di carta” e intanto in FIAT ottenni la qualifica di 1° livello con la responsabilità della squadra di cui faceva parte anche l’amico Antonio Chiello. Il mio carattere irrequieto mi spinse ad aprire una piccola officina a casa mia con ottime soddisfazioni personali. A Ferragosto del 1971 mi sposai con Caterina Novo che mi sopporta ancora tuttora. Nel frattempo mi balenò l’idea che in Italia non poteva non esserci una vettura economica a gasolio, così decisi di avventurarmi anche in questa folle impresa. Spinto dai consigli e dall’aiuto burocratico dell’amico nonché responsabile dell’ ufficio dell’allora “Motorizzazione Civile e Militare” sita in Corso Belgio a Torino, dott. ingegnere Dupré (del quale non rammento il nome), prese il via la prima Alfa Romeo Giulia Diesel immatricolata in Italia. La paternità più importante però mi arrivò il 24 maggio 1972 con la nascita del nostro figlio Piero e poi il 31 gennaio 1977 con l’arrivo della sorellina Eleonora. In quel frattempo, frequentando corsi di specializzazione sui moderni trattori agricoli “Lamborghini” nella nota fabbrica a Cento di Ferrara, conobbi personalmente il cav. Ferruccio Lamborghini, che dopo un solo un giorno di corso sui trattori, mi invitò a farne uno più interessante sulla sua “ultima creatura” come Lui definiva la mitica “Miura”. Ritornai da quel corso con un grande fardello di tecnologia inaspettata ed in gran parte a me sconosciuta che  in seguito mi fu di grande aiuto.  Come spesso succede nella vita, un po’ per problemi di salute, un po’ per altre difficoltà di natura diversa, dovetti sostenere dei cambiamenti di lavoro. Uno di questi lavori fu quello di capo officina presso una importante agenzia automobilistica di Torino, la “FIORAUTO”, specializzata su vetture SAAB e MASERATI bi turbo e MADZA.  Nel frattempo ebbi l’opportunità di partecipare al concorso come insegnante di meccanica motoristica ed entrai così a far parte del corpo docenti del “C.F.P.Giulio Pastore” a Torino e per 18 anni ho avuto notevoli soddisfazioni umane e professionali fino a raggiungere  l’età pensionabile. Durante gli anni della docenza, convinsi mia moglie Caterina a dare anche lei l’esame per poter aprire una attività commerciale utile anche  per i nostri figli, cosa che, seppur con tanti sacrifici da parte di tutta la famiglia, è tuttora funzionante a Canale d’Alba: “AUTORICAMBI NOVO ” di Piero ed Eleonora Tachis.  Per non annoiarmi, nello stesso periodo, mi sono dedicato anche all’itticultura per l’allevamento della mitica “Tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino”, con cinque peschiere costruite appositamente, e per parecchi anni e fino a quando il fisico me lo permise e con l’aiuto di instancabili amici la cosa funzionò benissimo. Esaurite le forze fisiche e non potendo più né aiutare la famiglia né continuare con le peschiere, decisi di iscrivermi all’”Unitré di Poirino” per frequentare il corso di Piemontese dato che lo parlavo ma non riuscivo a leggerlo e tantomeno a scriverlo. Grazie  all’aiuto dei bravi “Magìster”e dei pazienti colleghi, incominciai a prendere confidenza con la grammatica nostrana, iniziando  a leggere e a scrivere qualche breve frase. Cominciai così a descrivere i miei pensieri sia quelli personali sia sulla natura sotto forma di versi senza metrica e scarsi di armonia. Un po’ per  curiosità sul giudizio di esperti e un po’ per confrontarmi con altri “veri” poeti, decisi di partecipare ad alcuni concorsi regionali, nazionali ed internazionali, con discreti risultati sia con poesie che con racconti; al che, spinto dall’amico scrittore affermato Giuseppe Grinza, “Peppino da Poirino”, decisi di scrivere un libro con una raccolta delle mie prime poesie e racconti, dedicato ai miei tre cari nipotini: Lorenzo, Alessandro e Stefano e l’intero ricavato destinato alla ricerca contro il cancro di Candiolo.    Dopo questa esperienza, nel 2016, ho cominciato con alcuni piazzamenti fra i primi tre classificati:

-Nel mese di Giugno, con il 1°premio a Poirino, con la poesia in lingua piemontese “Armonia dla prima”.

-A Rorà, 2° premio con “Tramont piturà” ed altri 1° e 2° premi con narrative.

– Ad Albano Vercellese nel 2017 il 9 Giugno, premio assoluto al 7° Memorial “Poeta Davide Vaccino” con la Poesia Dialettale “Na gran-a ‘d gran”.

– A Bricherasio “Premio Artistico/Culturale” 2° classificato con: “El vent sincer”.

-A  Piovà Massaia 3° classificato con la poesia “Docé la natura…d’istà” nella sez. poesia al concorso “A Àuta Vos”.

-A Carmagnola, 3° classificato all’8° Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “Nino e Tomlin Beltamia” con “Perché… mai nà”.

– A Recco nel 2019, 1° Classificato al Premio Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa “Città di Recco – Flavia Adelma Brignani”- 12° edizione –  sez. A: Poesia Singola Inedita, Poesia in Vernacolo inedita Regione Piemonte, con “Rëscontr ëd la prima”.

-1° classificato al concorso A.S.C.AR. di Poesia in Vernacolo con: Nòno e novod.

-1° classificato al Concorso di Poesia“Enrico Grosso”,a Genova, con: “Umanità impotenta” .

-A Bricherasio 1° Premio con una poesia in lingua  Piemontese “Përché Sugné” alla rassegna Culturale 8° Edizione “Città di Bricherasio”.

-A Chiusa Pesio 2° classificato Poesie sez.“B” in tutte le lingue d’Italia al premio letterario nazionale Gli Artisti Del Giorno “Alfonso Di Benedetto” con: “Neuit ëd mesa istà” in lingua Piemontese.

Anche con poesie in lingua Italiana molti piazzamenti nei primi posti, tra i quali:

– al XXIII Concorso di Poesia di Poirino, 2° Premio con “Amore impossibile”.

-1° classificato, nel 2020, al Concorso Letterario di Narrativa dell’Associazione Cattolica Artisti    A.S.C.AR. di Genova, con: Città alla deriva.  – 1° classificato con: “Umana esistenza”, poesia in Italiano.

-1° classificato al concorso di Narrativa “Enrico Grosso” con “Epoca di inquinamento globale.

-A Saliceto XVII° Edizione del Concorso Letterario Nazionale “Il Fantasmino d’Oro” Sezione A: 7° premio ex aequo con “Passeggiata Notturna”.  

– 1° Premio a Rorà con il racconto “Il falco… del rio secco” Premio Artistico Letterario “Myo-Sotis” 8° Edizione Estiva

-“Menzione speciale”a Roma alla seconda edizione del Premio Letterario “Pensieri e Parole”; finalista con la narrativa “Cosa farai da grande”.

 – Finalista con “Nascita di una poesia” al 16° concorso Comunità Letteraria Aletti Editore “Tra un fiore colto e l’altro donato” con Presidenti di giuria: Giuseppe Aletti e Alfredo Rapetti Mogol.

Si pubblicano di seguito 16 testi suddivisi in tre gruppi:

  • Dieci poesie in Piemontese con traduzione in Italiano:

POESIE IN PIEMONTESE con traduzione in Italiano

  • Tre poesie in Italiano:

POESIE IN ITALIANO

  • Tre passi in prosa in Italiano:

PASSI IN PROSA